Mistretta Noemi - RFlab

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La vita in comunità mamma-bambino


Inizio dal presupposto che la vita in comunità non è semplice, ma ha i suoi pro e i suoi contro:
  • Ci sono delle regole da rispettare  (non sono semplici regole che abbiamo tutti noi a casa ma regole più rigide).
  • Ci sono dei turni casalinghi (consiste nel prendersi cura del posto dove si vive).
  • Ci sono delle norme comportamentali nei confronti dell’altro e per sé stesso (cioè garantire serenità all’interno della struttura).
  • Quando si entra in una struttura si legge e si firma  “IL PATTO DI ACCOGLIENZA” dove viene esplicitamente spiegato cosa si può fare e cosa non si può fare.
  • Si fanno attività pomeridiane (teatro,cinema,giochi in struttura con i volontari, uscite varie nei parco giochi o al mare nel periodo estivo..)

Dopo aver esposto i vari punti che ci possono essere in una struttura, adesso parlerò di come io personalmente sto vivendo la vita comunitaria.
Io sono entrata in struttura un anno fa per motivi personali insieme ai miei figli,ma ci sono stata qualche anno prima in un’altra struttura al nord per un anno e tre mesi.
Ho cambiato due comunità, inizialmente per qualche mese ero ospite insieme ai miei figli in una comunità dove mi sono trovata poco bene perché non ero d’accordo con le regole e con il modo di pensare delle persone che lavoravano all’interno di quella struttura. Ma comunque ho mantenuto un buon rapporto con loro una volta fatto il trasferimento in un'altra struttura.
Ci tengo a dire che la comunità è solo un periodo di passaggio della nostra vita, per chiunque la sta vivendo come me, abbiate ancora speranza anche se so che è complicato e a volte ti senti come se non riesci ad uscire da quella situazione.
Io prima pensavo che la comunità era una punizione, credetemi la stavo vivendo davvero molto male, ma da quando ho cambiato idea su questa determinata cosa, è cambiato il mio modo di viverla questa esperienza, che alla fine solo questo sarà, un’esperienza che ti segna, che ti valorizza nella vita, che ti fa maturare ma soprattutto ti fa vedere la realtà com’è in realtà. (abbastanza complicata)
Vi racconto le mie giornata quotidiane come sono di solito, la maggior parte delle volte ha la stessa monotonia.
Ora vi mostrerò con delle foto illustrative come può essere una comunità, non è la comunità dove sono io.

Come vedete nelle immagini illustrate è tutto messo come secondo le regole della comunità in maniera da poter garantire la massima sicurezza per chi ci vive.
La vita in comunità, come ho già detto in precedenza, non è semplice.
A volte ti senti come se gli altri vorrebbero prendere il controllo dei propri figli, come se non siete più nessuno per decidere su ciò che riguarda dei propri figli, non si è più libere di fare quel che si vuole perché ci sono regole come ad esempio: l’orario per andare a mangiare, andare a dormire, di fare il riposino o della merenda.
Sono tutte cose per chi già aveva una propria casa diventa quasi impossibile poter accettare.
Vivere in comunità diventa una lotta contro se stessi, le emozioni ti devastano e si amplificano giorno per giorno, ma alla fine impari a gestirli anche se ci vuole tempo e molta pazienza.
Un consiglio che posso lasciare a chi vive nelle strutture per mamma-bambino o anche altre tipe di strutture è quello di tenere duro e saper gestire la parte negativa di ciò che si vive in modo tale da poter affrontare le giornate in maniera serena.
Lo so che è difficile da poter gestire ma credetemi che pian piano diventa naturale e riesci ad andare avanti anche perché la comunità come ho già detto non è per sempre, ma solo un periodo della nostra vita che ci segna ma che ci impara molto.
Sappiate che la realtà fuori dalla struttura è molto più difficile da affrontare.
La struttura ha il compito e dovere di garantire protezione dell’utente ma una volta finito il percorso dobbiamo essere noi stessi a  proteggere noi nelle scelte della vita e a garantire un futuro dignitoso a chi ci circonda.
Ci sono molte cose da scrivere ma concludo dicendo che non tutte le comunità sono “togliere figli” come molti pensano o per “rovinare la gente”, naturalmente se succedono queste cose è solo perché si è stati giudicati dal giudice, quindi dal proprio comportamento nei confronti dei figli minori.
Bisogna capire che la comunità non è una villeggiatura ma un percorso per poter garantire ai minori un sostegno sicuro e competente.
Inoltre la comunità serve a educarti come persona e come mamma ma anche nel realizzarsi nella vita.
L’esperienza in comunità si descrive da come la vivi ma anche da come sei tu come persona.
Una persona all’interno della comunità mi ha insegnato che IL NOSTRO DESTINO LO COSTRUIAMO NOI.
Con la straordinaria partecipazione delle Allieve e degli Allievi


e con la collaborazione Professionale della Tutor Sabrina T.
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